Il Bilancio 2014 di Terremerse e del suo gruppo - con le controllate Semìa (commercializzazione
sementi), Terre da Frutta (produzione varietà frutticole), BorgoBuono
(produzione e commercializzazione carni, salumi e prosciutti) - conferma il trend positivo in atto ormai stabilmente da
diversi anni. Il consuntivo 2014 realizza un utile di € 239.000, al netto
di € 1.2
milioni di accantonamenti prudenziali, con un aumento ulteriore di fatturato che raggiunge i 166 milioni € (+ 2,8%). Il consolidato a 174,4 milioni € s’incrementa
del 5,2% sul precedente.
«La validità del risultato d’esercizio,
conseguito in un’annata difficilissima per l’agricoltura, a causa sia delle
avversità climatiche sia dagli andamenti del mercato nei comparti dei cereali,
dell’ortofrutta e delle carni suine, si
deve ai positivi risultati di posizionamento strategico acquisiti dalle
principali attività condotte da Terremerse: in primis agroforniture, carni e
cereali – commentano l’Amministratore Delegato
della Cooperativa, Gilberto Minguzzi, e il Presidente, Marco Casalini - Nel
corso del 2015 il prosieguo del lavoro di riposizionamento di tutte le attività
governate da Terremerse, secondo le linee guida già delineate nel progetto
Terremerse 2020, porterà gradualmente a compimento la messa in valore della sua
struttura multibusiness, con una rinnovata capacità di produrre reddito per sé
e per i soci».
«Ci preme anche fare una precisazione in merito agli utili
realizzati negli ultimi anni – proseguono Minguzzi
e Casalini – In sé e per sé, gli
utili possono sembrare modesti, però occorre tenere conto dello sforzo
sostenuto da Terremerse per accantonare complessivamente 2,5 milioni €, già
spesati fiscalmente, che potrebbero servire per coprire integralmente le
ragioni di rischio derivanti dal contenzioso legale apertosi per iniziativa
della Procura di Bologna il 18 luglio 2012, in riferimento al finanziamento
riscosso dalla Cooperativa per la costruzione della cantina a Imola. A questo
proposito, vogliamo comunque ricordare che la sentenza di assoluzione
pronunciata in aprile dalla Corte d’Appello nei confronti dell’ex Presidente di
Terremerse, Giovanni Errani, impone la revisione degli effetti sanzionatori amministrativi
connessi al processo. Noi ci auguriamo che in ottobre, quando la nostra
Cooperativa dovrà comparire in Tribunale per rispondere di quelle accuse, parlino
finalmente i fatti e sia riconosciuta la completa estraneità di Terremerse alle
accuse che da anni le vengono contestate. Attendiamo quindi con fiducia che la
giustizia faccia il suo corso».
Per le agroforniture l'ottimo risultato conseguito dal settore è frutto
dell’ulteriore incremento del grado di penetrazione di Terremerse nel mercato
di sede (provincie di Ravenna e Ferrara in particolare), oltreché delle quote aggiuntive di mercato
provenienti dai rami d’azienda recentemente acquisiti e dall’avvio di relazioni commerciali con
nuovi territori. Si conferma una volta di più che il
successo di Terremerse nel comparto è dovuto allo standard qualitativo del servizio
agli agricoltori, che consente di farne un
soggetto attivo di programmazione
e partnership con le multinazionali fornitrici: ciò genera economicità e
competitività nella filiera a beneficio di tutti i soggetti che vi operano, a cominciare
dagli agricoltori stessi.
Nel comparto cerealproteico, nonostante le avversità climatiche, la campagna di raccolta 2014 ha superato i volumi ritirati nell’annata
precedente, passando dalle 137 mila tonnellate alle 144 mila (+5,33%), il secondo miglior risultato degli ultimi 5 anni,
con ulteriori 357 nuove aziende che hanno consegnato i cereali a Terremerse. Questo
dato, sommato a quello delle due annate precedenti, porta a 948 il numero delle
nuove aziende consegnatarie.
Nel comparto carni il 2014 ha segnato un significativo calo di
fatturato da doversi ricondurre al calo dei consumi e delle vendite nei nostri
canali commerciali consolidati. Si conferma in pieno la validità della
scelta effettuata con la costituzione della controllata commerciale BorgoBuono, orientata verso l’acquisizione di nuovi mercati
in Italia e all’estero, anche attraverso la costruzione del marchio aziendale.
Infine, il comparto ortofrutta è stato duramente colpito dall’andamento di mercato
che non ha consentito né agli agricoltori né alla Cooperativa di ripagare i propri costi. Nel 2013 Terremerse
decise di abbattere l’incidenza dei costi fissi di lavorazione per armonizzarli
alla riduzione dei volumi di attività. I prezzi di mercato del 2014 attestano
che l’impegno a contenere i costi deve sposarsi con l’azione volta a recuperare
volumi e un mix di prodotto che apporti nuovo valore aggiunto alla Cooperativa
e ai suoi soci. I contatti avviati nella prima parte dell’annata in corso, attestano
le importanti potenzialità di sviluppo che la Cooperativa riscontra al Sud e al
Centro-Nord Italia verso aziende specializzate medio-grandi.