«Il progetto Melograno per Terremerse significa creare valore per i Soci,
offrendo nuove opportunità di remunerazione e nuovi spazi di mercato, legati
alle molteplici possibilità di consumo del prodotto. Attualmente il melograno
presente in Italia è prevalentemente un prodotto importato. Con questo progetto
possiamo sviluppare insieme nelle aree vocate una filiera certificata italiana che può contare su crescenti sbocchi di
mercato, con particolare interesse per il segmento bio (prodotto per il
consumo fresco, per la IV gamma e dedicato all’industria per la produzione di
succhi e concentrati)». Così il direttore del settore ortofrutta di
Terremerse, Alessandro Cenzuales, presenta uno dei nuovi progetti avviati dalla
Cooperativa.
A questo link materiale di approfondimento sul Progetto Melograno diTerremerse
I PUNTI FONDAMENTALI DEL
PROGETTO
Aree vocate
Per ottenere le migliori caratteristiche organolettiche e salutistiche
del prodotto, Terremerse promuove la coltivazione del melograno solo nelle aree vocate del centro sud Italia.
A oggi, la Cooperativa ha all’attivo oltre 85 ettari d’impianti di melograno, di cui circa 10
ettari coltivati in regime biologico.
Cultivar selezionate
Sono state scelte le cultivar Akko
e Wonderful in quanto, secondo
criteri di qualità e redditività, forniscono le migliori performance. Il
potenziale produttivo di queste varietà varia fra i 300 e i 400 q/ha, con un
avvio di produzione dal secondo anno di foglia (piante con già 18 mesidi
vivaio) e una durata media dell’impianto di circa 15 anni. Le due varietà
scelte consentono, inoltre, di prolungare il calendario di vendita in quanto
Akko, essendo più precoce, può essere commercializzata da fine settembre a
novembre, mentre Wonderful può essere commercializzata da fine ottobre a marzo
conservando il prodotto in appositi sacchi osmotici.
Tecniche agronomiche
I Tecnici di Terremerse hanno studiato e approfondito le tecniche di
coltivazione israeliane, le più all’avanguardia per questa coltura, adattandole
alle condizioni pedoclimatiche delle aree italiane maggiormente vocate.
Consulenza tecnico-agronomica
Terremerse dispone di un team di Tecnici specializzati, in grado di
fornire un’assistenza personalizzata e una consulenza costante all’agricoltore,
dalla realizzazione dell’impianto fino alla raccolta del prodotto, attraverso
la definizione di uno specifico capitolato dedicato a questa coltura.
Investimenti
Con la tecnica di coltivazione prevista dal capitolato Terremerse il
costo medio di un impianto di melograno è di circa 15.000/20.000 euro (stima
ottenuta considerando i costi medi di manodopera e di lavorazione). Per
incentivare il progetto e aiutare gli agricoltori nella messa a dimora di nuovi
impianti, Terremerse ha attivato nel piano operativo, quindi esclusivamente per
i propri Soci, la possibilità di
finanziare gli impianti di melograno.
Progetto commerciale di
valorizzazione
Grazie alle tecniche agronomiche e alle varietà scelte,
il progetto Terremerse ha l’obiettivo di privilegiare la valorizzazione del prodotto per il consumo fresco, sia convenzionale
sia biologico, garantendo
un prodotto dalle altissime qualità organolettiche.
Un ulteriore canale di
valorizzazione sarà l’industria
di trasformazione (IV gamma, succhi e
concentrati) collaborando con industrie partner interessate a utilizzare un prodotto 100% italiano,
garantiscono al consumatore un prodotto
salubre e di alta qualità.
«Il
melograno fa parte di un progetto di più ampio respiro dedicato alla
sperimentazione e alla ricerca di alternative di valore alle attuali colture,
che in alcune aree sono state decimate dalle malattie o non producono più
reddito per i soci – conclude il direttore Cenzuales -
Ad esempio, nelle drupacee nel metapontino e per l’actinidia
nel Lazio negli ultimi anni si sono diffuse malattie quali la sharka e la
batteriosi, che ne hanno compromesso la produzione. Secondo Terremerse il
melograno può diventare un’interessante coltura frutticola per questi due
areali, e non solo. Partendo da questo assunto, Terremerse dal 2013 ha iniziato
a esplorare le possibili esperienze esistenti in Italia e all’estero per
introdurre il melograno in Basilicata, Lazio e Sicilia».